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VIAGGIO IN INDIA  Goa   11 GENNAIO 2017

DIARIO DI VIAGGIO

Ancora una volta in viaggio, fuori dalla zona di confort, dove tutto cambia dimensione…

In volo lo schermo davanti ai miei occhi risucchia la mente fino a che un abbaglio mi sveglia in un istante. Una lucida consapevolezza mi scuote dall’ipnosi dell’immagine, del suono, del ricordo.

Mumbai è un’esplosione di palazzi e grattacieli; nella notte il disegno stagliato nel cielo crea ricami di luce affacciati sull’oceano.

Il traffico indiano resiste alle polvere del tempo, automobili lussuose con autisti in livrea ci scorrono accanto trasportando signori con lo sguardo fisso  innanzi . Sicuramente non hanno alcun interesse o curiosità per guardarsi intorno;  il colore e la miriade di veicoli di ogni diverso genere uniti allo smog che ti costringe a serrare gli occhi, ti fanno sperare di arrivare a destinazione il prima possibile.

La visita al Gate of India  è sempre emozionante: il passaggio nel varco del tempo si apre con una porta sul mare, per un momento l’emozione di migliaia di inglese sbarcati in questa terra sì è unita alla mia, ed il sangue ha rivelato un brivido che sapeva di antico.

A volte l’umanità scorre come un fiume nelle voragini del tempo, è l’acqua elemento principale di questo mio viaggio terreno, fluida, densa, nebulosa, divisa in un infinito numero di goccioline, evapora, si assorbe. La mia vita decisa in un passato altrove, vengo da lì, dove si aggrappano i ricordi; chi mi guida e mi protegge? Perché è chiaro: sono protetta.

Quale altro luogo in India avrebbe potuto meglio rappresentare la nostra scena.

Goa, colonia portoghese dove i primi cristiani obbligarono alla conversione i nativi induisti pena la morte, da pochi decenni ha conquistato l’indipendenza.

Meta dei figli dei fiori negli  anni 60 ora è in pieno sviluppo edilizio.  A North  Goa le bouganville dai 1000 colori che adornavano le strade dirette ai villaggi dei pescatori sono ora vie contornate da hotel, negozi e supermercati dove il traffico ti assale pronto ad inghiottirti, ma bastano pochi metri  e il mare, il  sole e le palme riprendono il sopravvento.

E lascio scorrere i pensieri nella mente ormai assorta, accoccolato sotto una palma chissà perché cresciuta così storta, forse per una luna che si affaccia tra le sue fronde forse per questo mare e il respiro delle sue onde.

Il FORTE di CABO DE RAMA

Il Forte di Cabo de Rama è stato preso dai portoghesi, dopo aver sconfitto il Raja (Re) di Soonda. In passato il forte è passato di mano tra indù, musulmani monarchi ei portoghesi..

La struttura traballante contiene torrette e cannoni arrugginiti, residuo dei portoghesi e abbandonato quando hanno lasciato Goa.

Più tardi, questo forte è diventato una prigione di governo fino a 1955 ed è stato nuovamente abbandonato.

Oggi, questo forte è in rovina, ma rimane una popolare attrazione turistica di Goa, fortunatamente, almeno la chiesa di Santo Antonio che si trova all’interno del forte, è in buone condizioni.

Il tempio Gopinath, un posto magnifico situato nella quiete del villaggio di Goa nota come Netravali.

Il paese è circondato da colline e ha una grande varietà di alberi e boschetti. Le quattro colonne del tempio assomigliano alle colonne del tempio Tambdi Surla, sul modello Shilahara-Kadamba con tipici motivi Kadamba.

L’edificio è  attribuito alle Shilaharas nel 9 ° -10 ° secolo dC, all’interno ci sono i simboli di Shiva, scolpiti in piccole nicchie di roccia e granito.

Attorno al Gopinath tempio si può vedere il Budbudyanchi Tali, noto anche come il lago di bolla o la vasca sacra di bolle, che è ben noto in Goa. Qui si possono vedere le bolle concentriche che salgono fino alla superficie in punti diversi,  che stranamente aumentano di intensità se si battono le mani o se si parla ad alta voce.

C’è chi crede in un miracolo della divinità locale, ma potrebbe essere anche a causa del muschio che cresce all’interno del lago, tuttavia secondo alcuni scienziati le bolle potrebbero essere causate da emissioni di gas di Sulpher biossido, anidride carbonica, pietra calcarea o metano, ma la vera ragione non è ancora noto da nessuno.

 

 

Uno dei più spettacolari di tutti i monumenti in Goa è la torre Sant’Agostino a Old Goa.

Il Monte Santo (Holy Hill) a Velha Goa era il luogo per il monastero dell’ordine agostiniano, allegata alla quale era l’enorme chiesa di Nossa Senhora da Graca (Madonna delle Grazie).

La Torre e la Chiesa sono stati costruiti nel 1602 dai frati agostiniani che sono arrivati ​​a Goa nel 1587.

La chiesa fu abbandonata nel 1835 a causa delle politiche repressive del governo portoghese, che ha provocato lo sgombero di molti ordini religiosi da Goa.

La chiesa cadde in abbandono e la volta crollata nel 1842. crollo della chiesa è iniziata con il crollo di questa volta. Il corpo della chiesa fu presto distrutta, ma la facciata è rimasta intatta.

Questi resti e la torre del famoso Sant’Agostino è ciò che resta di quella che fu uno dei più grandi edifici a Goa – Il monastero agostiniano.