9

L’iniziazione

Ero a Calcutta, nel 1992, per prendere lezioni di canto e proprio in quei giorni  si svolgeva una conferenza musicale importantissima,  Dover Lane. Quattro giorni in cui si poteva assistere a concerti dei migliori esponenti di musica e danza di tutta l’India;  proprio lì ebbi modo di provare un esperienza unica e veramente speciale.
Era l’ultima notte e, come spesso accade, il programma sarebbe finito al mattino per dar modo al pubblico di ascoltare  anche tutti i raaga della notte e dell’alba; verso le due prendemmo un “ciai” che mi provocò immediatamente dei forti crampi allo stomaco, ero un pò preoccupata dato che, anche se comodomante seduta, dovevo comunque rimanere.  Subito dopo iniziò a cantare un pachistano Sufi: non avevo mai sentito niente di più inebriante, il dolore cessò immediatamente, fui rapita in un’estasi divina! Pensai immediatamente di stare vivendo una sorta di iniziazione. Fino a quel momento nessun artista era riuscito a trasportarmi in una dimensione simile. Capii istantaneamente le possibilità che un canto del genere poteva avere: pace, serenità, amore, leggerezza e benessere. Lui era proprio in uno stato incantato ed espandeva, con le sue vibrazioni sonore, frequenze che ancora non avevo incontrato. Ricordo quel momento come uno dei più belli da che ho iniziato a percorrere  questa via e mi ritengo fortunata per avere avuto modo di riconoscere e risuonare in quelle vibrazioni.